martedì 11 giugno 2013

I 10 passi della cyber-sicurezza


Al termine del convegno organizzato dall’Ordine degli Ingegneri di Varese stilato il decalogo per proteggere i dati in Rete

Al crescere dei servizi offerti su Internet, dalla possibilità di fare acquisti fino all’archiviazione dei dati nei cosiddetti cloud - le nuvole allocate su server gestori che consentono un rapido accesso da qualsiasi dispositivo: pc, mobile, tablet… -, diventa sempre più importante mettere in atto quegli accorgimenti che consentono di proteggere da possibili “attacchi” la propria identità e le informazioni immesse in Rete. A questo occorre aggiungere anche la scarsa dimestichezza di alcuni utenti di questi servizi che, spesso, cadono nei tranelli delle e.mail civetta, il cosiddetto phishing, che con vari stratagemmi inducono a trasmettere le proprie password o numeri di carta di credito a chi, dall’altra parte, è pronto a ripulire il conto corrente.
Questo il cuore del convegno che si è tenuto ieri al centro congressi Ville Ponti di Varese, organizzato dall’Ordine degli Ingegneri varesino, che ha visto al tavolo dei relatori alcuni dei maggiori esperti in materia.
Dopo il saluto del presidente dell’Ordine, Roberta Besozzi, e del presidente del Consiglio nazionale ingegneri (Cni), Armando Zambrano, ad aprire il convegno è stato Pietro Vassalli, tesoriere dell’Ordine e componente della Commissione Ingegneria dell’Informazione del Cni.
Lo scenario è estremamente complesso, come emerge dall’intervento di Maurizio Dècina: «Attualmente siamo alla fase 3, al cosiddetto Internet delle cose (dopo web e social network): si parla di 1000 oggetti per persona, mille miliardi di entità che parlano tra di loro all’interno di una grande Internet, per fare tutto lo scibile umano: dal controllo dell’ambiente al monitoraggio di quello che succede (alluvione, evento ambientale) alla logistica, al trasporto dei veicoli, ai servizi mobili, alla sanità, all’ingegneria industriale, all’energia (smart grid) per arrivare alle smart city. In Giappone sessanta milioni di abitanti usano il telefonino per pagare, in India i cartelloni delle fermate degli autobus sono dotati di sensori ai quali ci si può connettere con il cellulare... quindi tra 10 anni come si parlerà di sicurezza nella Rete? Un bel pilastro della sicurezza del futuro è il Secure Element che sarà inserito all’interno della sim card o, in alternativa, tramite carta esterna, all’interno del dispositivo stesso o nel software».
Nai Fovino: «La cyber sicurezza non è soltanto un problema del diritto della persona, ma coinvolge anche aspetti quali la proprietà intellettuale e la contraffazione. I nuovi device che ci consentono di essere sempre connessi, purtroppo ci rendono anche vulnerabili: i telefonini sono ormai divenuti dei computer nei quali sono stivate tutte le informazioni che ci riguardano. Nel futuro interagiremo sempre di più oltre che con i vari dispositivi, anche nella nostra casa, anche e soprattutto con infrastrutture critiche. Occorre quindi che queste infrastrutture si dotino di una regolamentazione per la sicurezza. Infine, chi meglio riuscirà a proteggere la propria identità, aumenterà la sicurezza delle proprie attività in Rete».
Gerardo Costabile: «Molti degli attacchi alla sicurezza provengono dall’interno delle aziende, è un problema del quale si parla poco ma esiste e causa danni enormi. Parlando di cyber spionaggio, sulla Rete esistono servizi di vendita on line di siti clone, di virus (trojan) oppure di infezioni “esclusive” per sottrarre dati, si tratta di veri e propri supermercati del cyber crimine con tanto di listino prezzi. Il phishing sta cambiando, il 27% degli utenti del web cade in questi tranelli, oggi il messaggio è molto personalizzato e sta diventando un misto tra e.mail e virus, il cosiddetto malware (codice che si installa nel device): mai cliccare su un link di phishing neppure per curiosità, perché oggi ci sono i cosiddetti drive bad download, vale a dire infezioni che si installano con un semplice click sulla pagina incriminata. Nell’84% dei casi la compromissione iniziale avviene nell’arco di poche ore, mentre nel 22% dei casi il ripristino della normalità richiede anni. Le contromisure? La sensibilizzazione degli utenti sui rischi della diffusione dei dati in Rete».
Alfredo Gallistru: «I nemici della information security oggi sono gli hacker, alcuni servizi gratuiti on-line, l’inconsapevolezza dei rischi ed il rifiuto dell’applicazione delle best practice, delle elementari norme di sicurezza dell’utilizzo dei sistemi digitali».
Al termine del convegno, moderato da Carlo Massarini, a fronte di tante questioni aperte la risposta degli ingegneri si è concretizzata in una sorta di decalogo di buone regole per migliorare la propria sicurezza in Rete:
1) Prima di digitare i dati della carta di credito verificare che il sito usi un collegamento del tipo https:// per avere la garanzia che la connessione sia cifrata. Attivare i servizi di sicurezza delle carte di credito (Sms, Verified by Visa, Mastercard 3D Secure e simili) e usare solo quelle virtuali o tradizionali ma non ricaricabili che non rispondono qualora la transazione non vada a buon fine.
2) Evitare di fare clic sui collegamenti che arrivano via e-mail. In particolare diffidare di tutti i messaggi che chiedono la password di qualche servizio, anche se arrivano da mittenti conosciuti.
3) Tenere aggiornato il sistema operativo del computer e tutti i software che hanno accesso a Internet (incluse le applicazioni per vedere Pdf, visualizzare filmati e così via).
4) Installare sempre un software antivirus, anche gratuito, e tenerlo sempre aggiornato.
5) Diffidare di archivi, filmati e software provenienti da fonti non sicure, come software peer to peer (BitTorrent, Emule e simili).
6) Usare password sempre diverse e robuste per tutti i servizi o negozi a cui ci si iscrive, sfruttando un password manager per memorizzarle. In particolare usare una password sicura per la posta elettronica e cambiarla frequentemente.
7) Se costretti ad utilizzare servizi di accesso a Internet pubblici evitare di accedere a banche online o siti di e-commerce. Se si inseriscono password (anche solo per controllare la posta elettronica) è meglio cambiarle successivamente.
8) Quando si utilizzano dei social network disabilitare le funzioni di localizzazione geografica.
9) Non conservare Pin e password di accesso a servizi bancari o simili nel portafoglio o sul cellulare.
10) Diffidare delle domande di sicurezza per il recupero di password. Utilizzare informazioni volutamente errate ma facili da memorizzare.

lunedì 3 giugno 2013

Internet e sicurezza dei dati

DATI PERSONALI AL SICURO, ANCHE SU INTERNET
L’Ordine degli Ingegneri di Varese organizza un incontro di sensibilizzazione sulle problematiche legate alle nuove tecnologie

Il numero di servizi che sono erogati ai cittadini - non solo da privati, ma anche dalla pubblica amministrazione - tramite Internet è in continua crescita, ma con essi è in aumento il rischio per la sicurezza dei dati. Solo il 51% degli italiani* (peggior percentuale tra i 27 paesi membri della Unione Europea) ha sentito parlare di cybercrime. La maggioranza (35%) solo via televisione, mentre il 49% non ne sa nulla.
Per comprendere meglio queste tematiche e valutare anche i problemi legati alla sicurezza delle reti nazionali di telecomunicazione l’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Varese ha organizzato un convegno che si terrà il 10 giugno alle Ville Ponti di Varese, con ingresso gratuito e aperto a tutti, professionisti, imprenditori, cittadini (gradita la registrazione presso la segreteria dell'Ordine: segreteria@ordineingegneri.varese.it).
Al tavolo dei relatori sono stati chiamati esperti di altissimo livello, quali il commissario AGCOM (Autorità per le garanzie nelle comunicazioni) Maurizio Décina, l’executive director della forensics di Ernst & Young Gerardo Costabile, Alfredo Gallistru, vicepresidente del capitolo italiano di ISACA (Information Systems Audit and Control Association), e Jean-Pierre Nordvik, capo unità della Digital Citizen Security Unit European Commission.
Nel convegno si approfondiranno gli aspetti legati alla sicurezza dei servizi on-line, per un utilizzo corretto e proficuo della Rete, offrendo le necessarie garanzie sia ai privati, sia a professionisti, aziende e imprenditori.
L’incontro sarà moderato da Carlo Massarini, noto conduttore radio-televisivo che dal 1995 al 2002 ha condotto tra l’altro sulla Rai la trasmissione televisiva “Mediamente”, dedicata all’approfondimento di tematiche relative alle nuove tecnologie.
Centro Congressi Ville Ponti (Varese) - Sala Napoleonica - Lunedì 10 giugno ore 15.30


Contatti con la stampa
Patrizia Kopsch
366 4883395

*Fonte: Special eurobarometer 390 - Cyber security report - luglio 2012 - Commissione europea, pag. 35


lunedì 11 marzo 2013

Nuove professioni nel web

Web Communication & Social Media
Si svolge dal 25 al 29 marzo questo "super corso" in immersione totale nel web che ha come obiettivo quello di fornire gli strumenti per formare i nuovi professionisti del web. Le nuove professioni, infatti, si stanno rapidamente affermando e offrono nuove prospettive di lavoro e di reddito, basti pensare che recentemente il presidente della Commissione Europea, Josè Manuel Barroso, ha rivolto un appello alle imprese europee del digitale, alle amministrazioni pubbliche e ai settori della formazione e dell'istruzione esortandoli ad unirsi in una Grande Coalizione per l'occupazione nel settore digitale.
Si prevede infatti che in Europa entro il 2015 i posti vacanti nel campo delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione (Ict - Information and communication tecnology) saranno ben 900.000!



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Naturalmente ci sarò anch'io a parlare di Ufficio Stampa 2.0 e, chi desidera, può iscriversi anche a un singolo modulo oppure scegliere soltanto quelli che ritiene più utili al proprio percorso professionale.
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The Doctor
in Social Media Addiction

lunedì 4 marzo 2013

Occupazione Digitale

900.000 posti vacanti nell'Ict in Europa entro il 2015
E' quanto si apprende dal comunicato stampa della Commissione Europea sull'importante iniziativa del presidente Barroso a favore dell'occupazione nel settore digitale.
Imprese europee del digitale, amministrazioni pubbliche e settori della formazione e dell'istruzione sono stati infatti esortati dal presidente della Commissione ad unirsi in una Grande coalizione per l'occupazione nel settore digitale, per contribuire a occupare i 900.000 posti vacanti nel campo delle tecnologie dell'informazione della comunicazione (Ict) previsti in Europa entro il 2015. Nonostante gli attuali livelli di disoccupazione, i posti di lavoro nel digitale aumentano ogni anno di circa 100.000 unità, ma il numero di nuovi laureati e di lavoratori qualificati nel settore Ict non è sufficiente a coprire questo fabbisogno.
Anche i vicepresidenti Neelie Kroes (Agenda digitale) e Antonio Tajani (Industria e imprenditoria) e i commissari Laszlo Andor (Occupazione, affari sociale e integrazione) e Androulla Vassiliou (Istruzione, cultura, multilinguismo e gioventù), come si legge ancora nel comunicato, hanno partecipato al varo della Grande coalizione tenutosi oggi a Bruxelles, all'interno del processo promosso dalla Commissione per rendere l'Europa più competitiva.

L'Europa non può permettersi di non sfruttare opportunità d'impiego così rilevanti.

Le promesse iniziali sono state convalidate da 15 aziende e organizzazioni che hanno sottoscritto la Grande coalizione varata oggi. Tra i primi impegni già concretizzati, da segnalare ad esempio l'Academy Cube, una nuova piattaforma di apprendimento online per i giovani, e un modulo di formazione di nuova concezione per installatori di reti energetiche intelligenti.

La Commissione sta inotlre avviando "Startup Europe", una piattaforma unica che riunisce strumenti e programmi di sostegno per cittadini desiderosi di creare e far crescere nuove start-up digitali in Europa.

Primi, o quasi, sui motori di ricerca?



Missione possibile

Mi sono imbattuta, nel mio quotidiano recensire articoli e pubblicazioni sul web, in questa interessante presentazione. Grazie a capn3mo ho scoperto una risorsa utile che, partendo dal nome che si sceglie per il dominio, indica passo passo quali sono le strategie più opportune e consigli utili per posizionarsi bene sui motori di ricerca. Anche senza essere dei Seo (search engine optimizer), può capitare di chiedersi quali siano le regole alle quali attenersi nel momento in cui si crea un sito. Personalmente avrei voluto scoprire questa mini guida tempo fa, quando mi accingevo a creare il mio sito web e mi chiedevo quali contenuti sarebbero stati vincenti, quale sequenza e che disposizione avrebbero dovuto avere i testi, le immagini, gli argomenti...
Utile anche conoscere le problematiche connesse, google panda e google penguin e altre chicche ancora.


Buona lettura.
The Doctor
in Social Media Addiction

martedì 29 gennaio 2013

martedì 22 gennaio 2013

Jean Nouvel - Progetto: ufficio da abitare

PRIMA LE DONNE, POI I BAMBINI...

Non siamo sul Titanic, ma su Facebook!

Lo sapevano bene i pubblicitari degli anni '90 e ancora oggi queste sono strategie che funzionano per attirare l'attenzione: donne (quindi sesso), bambini e a seguire cuccioli di ogni razza (occhi grandi e teneri). Sono immagini in grado di evocare emozioni profonde, oserei dire primordiali e, di conseguenza, con un potere di calamitare gli sguardi e attrarre potenziali clienti nella "trappola" pubblicitaria.
Ma fa comunque notizia e suscita scalpore questa news pubblicata su uno dei miei blog preferiti, quello di Skande alias Riccardo Scandellari, specialista in tecnologia e tecniche di comunicazione orientate al web.
Qui di seguito il link del pezzo in questione: guardate come, nel giro di un paio d'ore, questi ragazzini riescono a raccogliere oltre un milione di "Likes", "Mi piace" su Facebook...  

http://www.skande.com/mi-piace-201301.html?goback=%2Egde_1776163_member_206846493

venerdì 18 gennaio 2013

HAPIfork: la dieta con il bluetooth

La salute vien mangiando...con la forchetta elettronica

A prima vista potrebbe sembrare l'ennesima diavoleria inventata dai soliti markettari che una ne pensano e cento ne fanno pur di sollecitare in noi il desiderio di possedere l'ultimo gioiellino tecnologico.
E invece no, vi assicuro che il principio sul quale si basa questa forchetta - senza considerare l'incredibile livello raggiunto dalla tecnologia - è assolutamente valido e sostenuto da evidenze scientifiche.
Per farla breve: gli obesi mangiano velocemente, chi mangia lentamente riesce a controllare meglio il peso.
Date un'occhiata all'articolo e ditemi che ne pensate. Ah, dimenticavo: guardate il filmato posto in fondo al testo... ma che deliziosa portata, viene voglia di abbuffarsi altro che dieta!



http://edeaimage.blogspot.it/2013/01/hapifork-imparare-mangiare-con-la.html?goback=%2Egde_1776163_member_205776021

N.B. Divertenti i commenti al video su YouTube ma, soprattutto, realistici. Uno di questi afferma "Per mangiare hamburger e patatine non si usa la forchetta. Diteglielo".
Netto e lapidario. Fantastico!
The Doctor
in Social Media Addiction